giovedì 23 febbraio 2023

La MOZIONE SUL LAVORO AUTONOMO APPROVATA dal XXIX CONGRESSO FNSI di Riccione

Proposta dalla Clan e firmata
unitariamente da decine di delegati
Approvata per acclamazione 
dal XXIX Congresso Fnsi
(Riccione 14-16 febbraio 2023)


Fuori dalla precarietà, contratti, equo compenso, Carta di Firenze, welfare, rappresentanza e ruolo degli autonomi...

Approvata per acclamazione la mozione-ordine del giorno proposta dalla Clan: primi firmatari lavoratori autonomi di varie realtà, con le adesioni di membri della Giunta federale uscente, segretari e presidenti di Assostampa, intere delegazioni regionali: autonomi, dipendenti e pensionati... Una mozione unitaria e trasversale rispetto alle appartenenze e componenti sindacali. E ora l'impegno a tradurre la mozione in realtà...  

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LA MOZIONE APPROVATA

Nel contesto di grave precarizzazione della professione e del sistema dell’informazione in Italia, il XXIX Congresso della Fnsi, riunito a Riccione dal 14 al 16 febbraio 2023

RIBADISCE CON FORZA 

la centralità dei problemi del lavoro autonomo: quasi sempre sottopagato, senza diritti né forza di contrattazione individuale, e sempre più la larga maggioranza dei giornalisti attivi

RICHIAMA 

le mozioni sul lavoro autonomo approvate al XXVI, XXVII e XXVIII Congresso, e approfondite dalla Commissione Nazionale lavoro autonomo, a cui va data piena attuazione

E INDICA COME PROBLEMATICHE PRIORITARIE DA RISOLVERE:

OCCUPAZIONE E CONTRASTO DELLA PRECARIETÀ - Servono politiche e norme stringenti che contrastino la precarietà, lo sfruttamento del lavoro autonomo, dei cococo e delle false partite Iva che dissimulano lavoro dipendente. 

Vanno potenziati gli aiuti pubblici ai lavoratori e gli incentivi alle aziende, vincolandole all’occupazione regolare e al contrasto della precarietà e all’integrale applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi. Va perseguita l’emersione del “falso lavoro autonomo”, anche tramite norme di tracciamento dei contratti e dei pagamenti. Nel contempo il “vero” lavoro autonomo – che deve rappresentare un valore aggiunto per la produzione dei contenuti editoriali - non è “precariato”: va tutelato, tuttavia non dev’essere uno strumento per depotenziare quello subordinato.

I CONTRATTI COLLETTIVI – Devono ampliare le tutele del lavoro non dipendente, ed includere le nuove competenze del giornalismo (p.es. redattore web, fact checker, data e visual editor, audio editor, moderatore web, data journalist…). Per autonomi e parasubordinati vanno meglio definiti ruoli, diritti e tutele, retribuzioni dignitose e iter di stabilizzazione. In questo senso il nuovo contratto Fnsi-Anso-Fisc è un possibile modello anche per altre aree contrattuali.

AUTONOMI ED EQUO COMPENSO – Il sindacato deve parallelamente puntare alla tutela del lavoro autonomo (sia quello per scelta, sia quello in attesa di stabilizzazione) tramite l’attuazione delle leggi sull’equo compenso, per compensi dignitosi e certi per le collaborazioni giornalistiche:

1) Equo compenso per i giornalisti collaboratori delle redazioni (con coerenza retributiva tra subordinati e autonomi, e tracciabilità dei compensi) tramite:
- Corretta identificazione dei parametri dell’equo compenso ex L. 233/2012 e sua attuazione, finora arenata in violazione della legge stessa e dell’art. 36 della Costituzione.
- Applicazione delle sanzioni della L. 233/2012, negando l'erogazione di contributi e altri benefici pubblici agli editori che non applichino l'equo compenso.

2) Prestazioni anche singole e fuori dagli ambiti redazionali, attraverso:
- Decreto del Ministero della Giustizia con espliciti parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi ex L. 27/2012 anche per i giornalisti
 (non essendo applicabili per analogia quelli delle altre professioni)
- Conseguente attuazione anche per i giornalisti della norma generale sull’equo compenso della L. 172/2017, vigente per tutte le professioni, anche non ordinistiche. 

CARTA DI FIRENZE – Per il contrasto deontologico allo sfruttamento e alla negazione della dignità degli autonomi va data attuazione alla “Carta di Firenze”, avviandone una verifica e un eventuale aggiornamento delle procedure e il suo rilancio, coinvolgendo la Clan che partecipò attivamente alla sua stesura. E va attivato in forma paritetica tra Ordine ed Fnsi, come da art. 3 della Carta, l’ “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, con il “compito di vigilare sull'effettiva applicazione della Carta, di avanzare proposte di aggiornamento nonché di segnalare quelle condizioni di sfruttamento della professione che ledano la dignità e la credibilità dei giornalisti anche nei confronti dell’opinione pubblica”.

WELFARE, ASSISTENZA E INPGI – L’iniquità normativa sulla previdenza del lavoro autonomo e l’esiguità dei redditi degli autonomi porta a minori contributi e minori prestazioni Inpgi. Pertanto l’impegno per delle retribuzioni adeguate è dirimente per le pensioni degli autonomi e per il ruolo e il futuro dell’Inpgi. Servono inoltre:

- Un sistema strutturato di garanzie, assistenza e consulenze (legale, fiscale, imprenditoriale, formazione, aggiornamento) che passi dalla continuità nel sostegno degli uffici di corrispondenza Inpgi sui territori, e alle Assostampa regionali che questi servizi erogano

- Allargamento del welfare e politiche di protezione per il reddito dei non dipendenti, segnati da bassi ricavi e discontinuità lavorative. Vanno quindi estese, p.es. norme come l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), varata nel 2021 per le sole partite Iva della Gestione Separata Inps, di cui vanno riviste accessibilità e portata.

- Impegno dell’Inpgi nel sostegno agli autonomi, come p.es. con il recente provvedimento di rivalutazione dei montanti di legge con interventi aggiuntivi dell’ente, da erogare a seconda dei contesti e con integrazioni maggiori per i redditi più bassi.

RAPPRESENTANZA E VERTENZE – Per una maggior rappresentatività e incisività, il coinvolgimento attivo dei non dipendenti va sostenuto ed agevolato ad ogni livello: aziendale, regionale e nazionale, e deve riflettersi anche negli organismi dirigenti sindacali.

Occorre proseguire e rafforzare il sostegno della vertenzialità dei giornalisti non dipendenti e autonomi.

Va rilanciato il ruolo delle Commissioni regionali e nazionale e dell’Assemblea del lavoro autonomo. Ciò anche tenendo conto delle proposte di riforma del Regolamento formulate dalla Clan, tese ad estenderne l’elettorato anche a chi esercita la professione autonoma in forma prevalente, e non solo esclusiva, ampliando il bacino di coinvolgimento e il ruolo della Clan.

IL CONGRESSO INFINE AFFERMA CHE

la tutela del lavoro autonomo è anche una battaglia per la qualità dell’informazione, oggi basata su un crescente numero di giornalisti sottopagati e precarizzati, veri e propri “braccianti dell’informazione”, e come tali anelli deboli e ricattabili del sistema italiano del comparto informazione, con evidenti riflessi sulla qualità del dibattito e anche della stessa democrazia.

(testo elaborato dalla Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi, approvato per acclamazione dal XXIX Congresso Fnsi, il 16 febbraio 2023) 

>> QUI IL TESTO IN PDF <<    

>> QUI LA MOZIONE CON LE FIRME <<

 

La mozione con tutti i firmatari

domenica 29 gennaio 2023

CLAN-FNSI: PROPOSTA di MOZIONE SUL LAVORO AUTONOMO per il CONGRESSO FNSI di Riccione

La proposta di mozione sul lavoro autonomo
per il XXIX Congresso Fnsi
(Riccione 14-16 febbraio 2023)
dalla Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo


Dall'assenza dell'equo compenso, all'attuazione della Carta di Firenze, dal welfare ai contratti, dalla rappresentanza al ruolo del lavoro autonomo nelle redazioni e negli organismi di categoria...

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LA PROPOSTA DI MOZIONE

Nel contesto di grave precarizzazione della professione e del sistema dell’informazione in Italia, il XXIX Congresso della Fnsi, riunito a Riccione dal 14 al 16 febbraio 2023

RIBADISCE CON FORZA 

la centralità dei problemi del lavoro autonomo: quasi sempre sottopagato, senza diritti né forza di contrattazione individuale, e sempre più la larga maggioranza dei giornalisti attivi

RICHIAMA 

le mozioni sul lavoro autonomo approvate al XXVI, XXVII e XXVIII Congresso, e approfondite dalla Commissione Nazionale lavoro autonomo, a cui va data piena attuazione

E INDICA COME PROBLEMATICHE PRIORITARIE DA RISOLVERE:

OCCUPAZIONE E CONTRASTO DELLA PRECARIETÀ - Servono politiche e norme stringenti che contrastino la precarietà, lo sfruttamento del lavoro autonomo, dei cococo e delle false partite Iva che dissimulano lavoro dipendente. 

Vanno potenziati gli aiuti pubblici ai lavoratori e gli incentivi alle aziende, vincolandole all’occupazione regolare e al contrasto della precarietà e all’integrale applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi. Va perseguita l’emersione del “falso lavoro autonomo”, anche tramite norme di tracciamento dei contratti e dei pagamenti. Nel contempo il “vero” lavoro autonomo – che deve rappresentare un valore aggiunto per la produzione dei contenuti editoriali - non è “precariato”: va tutelato, tuttavia non dev’essere uno strumento per depotenziare quello subordinato.

I CONTRATTI COLLETTIVI – Devono ampliare le tutele del lavoro non dipendente, ed includere le nuove competenze del giornalismo (p.es. redattore web, fact checker, data e visual editor, audio editor, moderatore web, data journalist…). Per autonomi e parasubordinati vanno meglio definiti ruoli, diritti e tutele, retribuzioni dignitose e iter di stabilizzazione. In questo senso il nuovo contratto Fnsi-Anso-Fisc è un possibile modello anche per altre aree contrattuali.

AUTONOMI ED EQUO COMPENSO – Il sindacato deve parallelamente puntare alla tutela del lavoro autonomo (sia quello per scelta, sia quello in attesa di stabilizzazione) tramite l’attuazione delle leggi sull’equo compenso, per compensi dignitosi e certi per le collaborazioni giornalistiche:

1) Equo compenso per i giornalisti collaboratori delle redazioni (con coerenza retributiva tra subordinati e autonomi, e tracciabilità dei compensi) tramite:
- Corretta identificazione dei parametri dell’equo compenso ex L. 233/2012 e sua attuazione, finora arenata in violazione della legge stessa e dell’art. 36 della Costituzione.
- Applicazione delle sanzioni della L. 233/2012, negando l'erogazione di contributi e altri benefici pubblici agli editori che non applichino l'equo compenso.

2) Prestazioni anche singole e fuori dagli ambiti redazionali, attraverso:
- Decreto del Ministero della Giustizia con espliciti parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi ex L. 27/2012 anche per i giornalisti
 (non essendo applicabili per analogia quelli delle altre professioni)
- Conseguente attuazione anche per i giornalisti della norma generale sull’equo compenso della L. 172/2017, vigente per tutte le professioni, anche non ordinistiche. 

CARTA DI FIRENZE – Per il contrasto deontologico allo sfruttamento e alla negazione della dignità degli autonomi va data attuazione alla “Carta di Firenze”, avviandone una verifica e un eventuale aggiornamento delle procedure e il suo rilancio, coinvolgendo la Clan che partecipò attivamente alla sua stesura. E va attivato in forma paritetica tra Ordine ed Fnsi, come da art. 3 della Carta, l’ “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, con il “compito di vigilare sull'effettiva applicazione della Carta, di avanzare proposte di aggiornamento nonché di segnalare quelle condizioni di sfruttamento della professione che ledano la dignità e la credibilità dei giornalisti anche nei confronti dell’opinione pubblica”.

WELFARE, ASSISTENZA E INPGI – L’iniquità normativa sulla previdenza del lavoro autonomo e l’esiguità dei redditi degli autonomi porta a minori contributi e minori prestazioni Inpgi. Pertanto l’impegno per delle retribuzioni adeguate è dirimente per le pensioni degli autonomi e per il ruolo e il futuro dell’Inpgi. Servono inoltre:

- Un sistema strutturato di garanzie, assistenza e consulenze (legale, fiscale, imprenditoriale, formazione, aggiornamento) che passi dalla continuità nel sostegno degli uffici di corrispondenza Inpgi sui territori, e alle Assostampa regionali che questi servizi erogano

- Allargamento del welfare e politiche di protezione per il reddito dei non dipendenti, segnati da bassi ricavi e discontinuità lavorative. Vanno quindi estese, p.es. norme come l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), varata nel 2021 per le sole partite Iva della Gestione Separata Inps, di cui vanno riviste accessibilità e portata.

- Impegno dell’Inpgi nel sostegno agli autonomi, come p.es. con il recente provvedimento di rivalutazione dei montanti di legge con interventi aggiuntivi dell’ente, da erogare a seconda dei contesti e con integrazioni maggiori per i redditi più bassi.

RAPPRESENTANZA E VERTENZE – Per una maggior rappresentatività e incisività, il coinvolgimento attivo dei non dipendenti va sostenuto ed agevolato ad ogni livello: aziendale, regionale e nazionale, e deve riflettersi anche negli organismi dirigenti sindacali.

Occorre proseguire e rafforzare il sostegno della vertenzialità dei giornalisti non dipendenti e autonomi.

Va rilanciato il ruolo delle Commissioni regionali e nazionale e dell’Assemblea del lavoro autonomo. Ciò anche tenendo conto delle proposte di riforma del Regolamento formulate dalla Clan, tese ad estenderne l’elettorato anche a chi esercita la professione autonoma in forma prevalente, e non solo esclusiva, ampliando il bacino di coinvolgimento e il ruolo della Clan.

IL CONGRESSO INFINE AFFERMA CHE

la tutela del lavoro autonomo è anche una battaglia per la qualità dell’informazione, oggi basata su un crescente numero di giornalisti sottopagati e precarizzati, veri e propri “braccianti dell’informazione”, e come tali anelli deboli e ricattabili del sistema italiano del comparto informazione, con evidenti riflessi sulla qualità del dibattito e anche della stessa democrazia.


(testo elaborato dalla Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi, ed approvato il 27 gennaio 2023 con 15 voti favorevoli e 2 contrari, su 17 votanti >> QUI IL PDF <<

giovedì 30 giugno 2022

EQUO COMPENSO AI GIORNALISTI AUTONOMI: MOBILITAZIONE (mozione FNSI, 30/06/2022)

Il Consiglio nazionale Fnsi approva all'unanimità:
attuare l'equo compenso per i giornalisti autonomi,
organizzare mobilitazione della categoria

Giornalisti, 10 anni senza equo compenso
Mobilitazione in difesa dell’informazione
contro la precarizzazione dell’articolo 21


Il Consiglio nazionale della Fnsi, riunitosi a Roma il 30 giugno 2022, 

richiama il documento sul lavoro autonomo approvato al XVIII Congresso FNSI di Levico Terme del 2019, che ha indicato come obiettivi urgenti e prioritari da affrontare per il lavoro non dipendente: l’emanazione da parte del Ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi ex legge 27/2012, definiti come “Equo compenso” dalla legge 172/2017; l’emersione del “falso lavoro autonomo” e la sua inclusione nel Ccnlg, contrastando la precarizzazione attraverso l’attuazione della legge 233/2012, che impone la coerenza retributiva tra lavoro autonomo e subordinato;

denuncia il perdurare di gravi storture nel sistema dell’informazione, che si regge sempre più sul lavoro povero e senza diritti, tanto da rendere precari i principi stessi di libertà di stampa, pur garantiti dall’art. 21 della Costituzione;

denuncia infatti che, nonostante i ripetuti richiami, a dieci anni dall’entrata in vigore sia della legge 27/2012, concernente i compensi adeguati e decorosi di tutte le prestazioni di lavoro autonomo, sia della legge 233/2012, che aggiunge l’obbligo della coerenza dei compensi tra subordinati e non subordinati per le prestazioni rese nelle testate giornalistiche, i giornalisti siano l’unica professione ordinistica per la quale non è stata data applicazione alle tutele vigenti per l’equo compenso del lavoro autonomo;

denuncia che entrambi i dicasteri (Giustizia e Presidenza del Consiglio) sono nelle condizioni e in possesso di tutti gli elementi per poter dare adempimento alle due norme, mentre invece non concludono i procedimenti con i dovuti provvedimenti;

Il CN impegna pertanto la Segreteria e la Giunta esecutiva Fnsi ad un rapido e deciso intervento affinché venga intimato al Governo l’adempimento delle norme vigenti sull’Equo compenso per i giornalisti non dipendenti, attraverso:

- l’immediata emanazione da parte del Ministero della Giustizia del decreto con i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi dei giornalisti, previsti dalla L. 27/2012, essendo ad oggi l’unica categoria professionale per la quale questi non sono mai stati emanati, e non risultando applicabili per analogia quelli di altre professioni; 

- l’immediata adozione dei provvedimenti previsti dalla L. 233/2012, con la corretta identificazione dei parametri dell’equo compenso per i giornalisti non dipendenti, che tenga conto della coerenza tra le retribuzioni dei subordinati e degli autonomi nelle singole testate;

- l’applicazione delle sanzioni previste legge 233/2012, sospendendo l'erogazione di contributi e di altri benefici pubblici in favore degli editori che non applichino l'equo compenso.

Il CN impegna altresì la Segreteria la Giunta esecutiva

ad assumere tutte le opportune forme di pressione, lotta e manifestazione pubblica contro le inadempienze del Governo sull’Equo Compenso, e ad organizzare una mobilitazione generale della categoria contro la precarizzazione dell’articolo 21 della Costituzione, a partire dallo sfruttamento derivante  dalla cronica disparità di trattamento tra giornalisti e attraverso l’uso illegittimo di finti rapporti di lavoro autonomo.

(mozione Fnsi approvata all'unanimità, Roma, 30 giugno 2022)

sabato 5 febbraio 2022

APPELLO: UN NUOVO INPGI E GARANZIE PER GLI AUTONOMI. OLTRE 310 FIRME - Info e proposte


Riceviamo dai promotori, e volentieri pubblichiamo
(invitando a firmare e rilanciare la petizione)


L' “Appello per un nuovo INPGI: più garanzie per i giornalisti lavoratori autonomi” ha superato le prime 310 adesioni!
Volevamo ringraziarti perché è anche grazie a te se questo iniziale traguardo è stato raggiunto.

L’appello che abbiamo lanciato come giornalisti precari e freelance è nato “dal basso”, e sta raccogliendo consensi soprattutto “dal basso”. E già questa ci sembra una grande cosa!

Come abbiamo scritto in calce alla petizione, l’appello “è stato steso da un piccolo gruppo di giornalisti precari, in forma anonima per evitare etichettature di parte od autopromozionali. Lo proponiamo alla firma di chiunque lo condivida e l’appello sarà una “proprietà collettiva” di chi lo vorrà sostenere e rilanciare. Ciò significa che non ci sono dei "primi firmatari" che poi parleranno in rappresentanza di tutti gli altri: la petizione punta a richiamare l’attenzione sui temi elencati, e chiunque può farla propria, rilanciarla e far crescere il dibattito”.

Ci sembra importante ribadirlo, per sgombrare il campo da possibili sospetti sul fatto che dietro a questo appello in realtà vi sia qualche corrente organizzata o “di vertice”. No: non è così e ci sembra importante confermarlo.

Ciò che abbiamo a cuore è che questo tema entri nel dibattito pubblico. Come ha ben ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento “Dignità è garantire ai cittadini una informazione libera e indipendente” e per essere tale l’informazione deve poter contare su giornalisti non indeboliti dalla precarietà del loro lavoro.

Nel ringraziarti per aver firmato (o anche se stai per farlo), ti chiediamo di proporre l’adesione anche ad altre persone, giornalisti o semplici cittadini, affinché questo appello possa essere sempre più di tutti, e possa raccogliere ancora più firme. Quindi aiutaci e diffondi la petizione con i mezzi che hai (canali social, contatti diretti, siti web etc)

E, se ti fa piacere, sarebbe davvero prezioso poter ricevere anche qualche testimonianza diretta di chi la precarietà del lavoro giornalistico la vive sulla propria pelle (ma anche di cittadini che vogliono sentirsi accompagnati da un buon servizio di informazione, e desiderano che questo non muoia). Facci sapere che ne pensi, inviaci la tua testimonianza e il perché hai firmato o inviti a sostenere la petizione!

Puoi inviare il tuo contributo scritto (anche chiedendo che sia pubblicato in forma anonima) a igiornalistiprecari@gmail.com. Lo divulgheremo attraverso i nostri canali.

Questo il link (breve) al testo e per inoltrare la petizione: https://chng.it/Yvmsvkxt

E qui il link diretto: https://www.change.org/p/appello-per-un-nuovo-inpgi-pi%C3%B9-garanzie-per-i-giornalisti-lavoratori-autonomi

E a presto con nuovi aggiornamenti !


Per contattarci:


sabato 29 gennaio 2022

APPELLO PER UN NUOVO INPGI: più di 200 ADESIONI (Più garanzie per gli autonomi: LO FIRMI?)

SUPERA LE 220 ADESIONI DA TUTTA ITALIA
L'APPELLO PER UN NUOVO INPGI:
più garanzie per i giornalisti lavoratori autonomi

Per una riforma e una gestione sobria e partecipata dell’Inpgi2, per il diritto all'equo compenso, a previdenza e pensioni adeguate per i giornalisti non dipendenti


PETIZIONE APERTA A TUTTI
(anche a dipendenti e non giornalisti)

LA FIRMI ANCHE TU?


“Appello per un nuovo INPGI: più garanzie per i giornalisti lavoratori autonomi”, lanciato da poco su Change.org, ha superato in pochi giorni le 230 adesioni. 

Chiede una riforma e una gestione “sobria e partecipata” dell’Inpgi2, e il diritto a un equo compenso, con previdenza e pensione adeguate, per i giornalisti non dipendenti. 

L'appello si trova qui:
http://www.change.org/p/appello-per-un-nuovo-inpgi-pi%C3%B9-garanzie-per-i-giornalisti-lavoratori-autonomi

Il testo, come viene spiegato, "è stato steso da un piccolo gruppo di giornalisti autonomi-precari, fuori da logiche di corrente e da gruppi organizzati. Ed è promosso in forma anonima (cioè senza “primi firmatari”), per evitare etichettature di parte od autopromozionali"

"Ciò significa", viene precisato, "che non ci sono dei "primi firmatari" che poi parleranno in rappresentanza di tutti gli altri: la petizione punta a richiamare l’attenzione sui temi elencati, e chiunque può farla propria, rilanciarla e far crescere il dibattito".

L'appello è aperto alla firma di chiunque lo condivida (anche contrattualizzati e non giornalisti, in solidarietà con i lavoratori autonomi), ed è inteso come “proprietà collettiva” dei firmatari e "di chi lo vorrà sostenere e rilanciare", come strumento di dibattito e confronto sul tema.

"Giornalisti freelance" sostiene e rilancia l'appello, invitando a firmarlo e a contribuire al dibattito sul tema.

Chi intendesse firmare, ma senza apparire pubblicamente sul web, può spuntare la casella: "Non mostrare il mio nome e il mio commento su questa petizione"

Per la firma rimandiamo al testo dell'appello:
http://www.change.org/p/appello-per-un-nuovo-inpgi-pi%C3%B9-garanzie-per-i-giornalisti-lavoratori-autonomi

Credits: foto derivata da https://bit.ly/3FUu1tQ su medesima licenza CC


AVVERTENZE IMPORTANTI PER FIRMARE
(dal testo dell'appello)

1) Preferibilmente firmate essendovi registrati su Change.org con un vostro account personale (così la procedura tecnica è più rapida e sicura)

2) Se non volete registrarvi con un account personale, potete firmare ugualmente la petizione, compilando i campi “nome”, “cognome” “email”. Poi Change.org vi manderà una mail di verifica, a cui dovrete rispondere confermando di aver firmato, altrimenti l'adesione non verrà registrata!

3) In entrambi i casi (1 e 2) dopo aver cliccato e inviato l’adesione, rispondete alle domande di Change.org che appariranno nelle pagine web successive (scrollate bene la videata fino in fondo), per evitare il rischio che l’adesione resti in sospeso!


Puoi inviarci interventi e commenti a:


e potremo pubblicarli... Grazie !